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Le Lettere Capitali Romane nel Rinascimento
Nel quindicesimo secolo artisti, architetti, matematici facendo riferimento alle teorie contenute
negli antichi testi latini e greci giunsero alla creazione di una nuova estetica basata essenzialmente
sui principi della misura intesa come armonia delle parti.
Grazie a loro nascono opere di carattere profondamente innovativo dove il senso del bello si
coniuga in maniera perfetta con la progettazione scientifica.
Ne sono un esempio i disegni delle Capitalia, ovvero lettere dell alfabeto romano maiuscolo,
piccole e perfette architetture grafiche, destinate a diversi usi di lettura, derivate dalla cultura
classica e riscoperte da di insigni maestri e studiosi quali Leon Battista Alberti, Feliciano Feliciani,
Luca Pacioli, Albrecht Dürer, Geoffroy Tory, per citarne alcuni.
E anche grazie agli studi condotti attorno a questi alfabeti e alle loro nuove interpretazioni, che si
giungerà allo sviluppo della Tipografia e delle sue regole basate sulla sintesi tra estetica e esigenze
funzionali.
Una comparazione tra alcune lettere dell alfabeto romano contenute nel Divina Proportione di Luca
Pacioli (Venezia 1509), e l alfabeto di Geoffroy Tory pubblicato nello Champ Fleury (Parigi 1529),
ci consentiranno di visualizzare la varietà di aspetti scaturiti da differenti criteri proporzionali, a
dimostrazione dello stretto e continuo rapporto che intercorre tra misura e bellezza.
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